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GLI STATI DEL NORD EST ¬ |
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1850 MIGLIA, UNA OLDSMOBILE, 12 GIORNI, NESSUNA SIGARETTA ¬
Anche tu vuoi pubblicare il tuo diario di viaggio su UsaItaly.info? Bene! Ecco come fare: invia il tuo diario di viaggio a info@usaitaly.info e lo troverai pubblicato su queste pagine :-)
Saluti da Rochester.
Scrivo di getto.
Eh sì, qualche giretto e un po' di vancanza ogni tanto non fa male... sono in USA da venerdi scorso (4/7), e devo dire che le cose non vanno affatto male! :-)
Provo a incomiciare con la fotografia di questo momento: sono le nove di sera e mi trovo a Rochester, stato di New York, vicino il lago Ontario. Rochester è una tipica sconosciuta cittadina americana di provincia, non c'e' praticamente nulla... è stata resa famosa dalla KODAK, che è nata e cresciuta qui.
Un pò come Saronno, e i suoi amaretti.
Sono in un caffè Starbucks, naturalmente dotato di Internet senza fili... ordinare un frappuccino tall e tirare fuori il portatile dallo zaino è stato tutt'uno.
Il mio pc si porta dietro l'ora italiana, in basso a destra vedo un '3.10' e realizzo che Roma è davvero lontana da qui, anche in termini di tempo...
Vado.
Fede77
Aggataway! tet's ammereggano! ok, let's go...
(venerdì 4 luglio 2003) - NEW YORK
Iniziamo bene, volo Alitalia in code sharing con Delta e conseguente sovraffollamento di viaggiatori.
La mia preassegnazione del posto si va a far benedire, finiremo in fondo all'aereo.
E invece no, clamorosa botta di culo da ricordare negli annali della storia del volo umano: al check-in della business class dove in genere vado a fare l'imbarco perchè ho una carta di credito che lo permette (anche se poi sono uno sfigato che viaggia in economy) mi cambiano classe e mi fanno l'upgrade gratuito in prima. Si viaggia in Magnifica Alitalia! :-)
Anche con l'autonoleggio succede più o meno la stessa cosa, avevo prenotato una compact car, stile Fiat Punto per intenderci, mi ritrovo tra le mani per lo stesso prezzo una Oldsmobile Alero 2400... grossa più o meno come un'Alfa 156. So' soddisfazioni!
Tutte le premesse ci sono, si parte!
Excuse me, for the Garbatella?
(sabato 5 luglio 2003) - ROME/ROCHESTER
Nella mattinata, spinti dalla curiosità, abbiamo dedicato un paio d'ore per fare un giro a ROME :-), ridente cittadina nello stato di New York.
Ho cercato l'EUR, la fermata del 714 e la Cristoforo Colombo, ma qui non si sono ancora attrezzati.
In compenso sembra davvero di essere in Italia, quasi tutte le insegne e le pubblicità sono di aziende del nome italiano, a volte improbabile ma sempre di chiara origine nostrana.
Giro veloce sulla riva di uno dei Finger Lakes, undici laghi lunghi e stretti uno di fianco all'altro quasi come le dita di una mano, e resto del pomeriggio di shopping e cazzeggio in un gigantesco centro commerciale appena fuori l'autostrada.
Stop e pausa per la notte a Rochester, serata in Starbucks, test della rete hot spot T-Mobile, chiacchiere (solo quelle purtroppo...) con bellezze locali.
E' curioso notare che per certi americani l'Italia è un oggetto indefinito, ci confondono con Francia, Spagna, Grecia... un minestrone di Torre Eiffel, Partenone, pizza e mafia da brivido... mah.
Poi se le chiedo che significa il D.C. che scrivono sempre dopo 'Washington' mi guardano come se venissi da Marte!! So' proprio matti sti americani.
God bless America. United we stand.
(domenica 6 luglio 2003) - NIAGARA FALLS/BUFFALO
Bandiere a stelle e striscie ovunque!
In ogni giardino, accanto alla macchina parcheggiata sul vialetto, la cassetta della posta metallica e il canestro da basket, adesive sui finestrini delle macchine, o attaccate alle antenne delle autoradio sui minivan e i grossi trucks.
Forse è perchè sono capitato qui nel bel mezzo del week end del 4/7, festa dell'indipendenza... o forse perchè dopo l'11 settembre sono successe tante cose, dentro e fuori il cuore di questa magnifica gente.
In auto per lo stato di NY, miglia su miglia con la Oldsmobile Alero a noleggio.. un polmone 2.400 cc benzina ovviamente con aria condizionata a palla, bicchiere di caffe e ciambella Donkin' a portata di mano, cambio automatico d'ordinanza.
Tutto very ammeregano, se non fosse per l'adesivo 'Love me, i'm Italian', comprato e attaccato sul paraurti e che suscita molta ilarità in chi ci capita dietro. Ne seguono gesti, sorrisi, battute, risate, domande.
Sembra di vivere in un telefilm... o in un film di Albertone.
Nando Moriconi, detto l'ammeregano, cittadino onorario di Kansas City.
Sulla 490 tra Rochester e Buffalo ho notato un bus con sirene e grate, fermo vicino un cantiere stradale, inequivocabile la scritta sulla fiancata: SHERIFF.
Fuori una trentina di ragazzotti neri al lavoro (forzato...) e un paio di panze bianche in divisa e fucilone tra le braccia.
Oggi Niagara Falls. Uno spettacolo grande, la forza della natura.
Viste dall'altra parte, dal territorio del Canada, sono ancora più belle.
Rapida sosta a Buffalo, niente di che ma una città che si chiama così non può che suscitare simpatia!
Poi le interstate 90 e 79, miglia su miglia, chiacchiere e dormite (chi non guida, of course), una sosta per la notte e domani un'altra puntata... PITTSBURGH, PENNSYLVANYA!!
Manly deeds, womanly words.
(lunedì 7 luglio 2003) - PITTSBURGH
La Pennsylvania mi è proprio simpatica: è uno stato che ha combattuto molto la schifosa pratica della schiavitù dei neri d'america, e fin dalla sua fondazione ha avuto una impostazione di governo orientata alle libertà e alle differenze di religione, razza e cultura.
E poi tutto costa molto meno che nello stato di NY!
Ma... in Pennsylvania bere una birra in pace è proprio difficile, si possono comprare alcolici solo nei negozi statali, anche Mc Donald's non vende birra insieme ai suoi hamburger... bah.
Oggi un giro a Pittsburgh, e poi nel pomeriggio ancora highway... verso Washington DC.
A Pittsburgh è nato quel genio di Andy Warhol, peccato non aver visitato il Museo cittadino che espone 3000 sue opere, chiuso il lunedì.
Andando verso Washington DC (a proposito, significa District of Columbia, io non lo sapevo) abbiamo attraversato il territorio del settimo stato dell'unione, il Maryland.
Il motto di questo stato è 'Manly deeds, womanly words': i fatti sono uomo, le parole sono donna. :-)
Tutti quelli che mi conoscono sanno che ho la carta di credito facile, e davanti a un gadget o una fesseria che mi attira, non riesco a trattenermi.
Sto pensando di pubblicare l'elenco di stronzate che ho messo orgogliosamente in valigia.
A domani, il viaggio continua.
Mission to Liberia
(martedì 8 luglio 2003) - WASHINGTON DC
Oggi tutta la giornata a Washington DC, domani chissà, forse Baltimore in Maryland.
Il Presidente non c'e', è in giro per gli stati africani. Qui le reti tv all news continuano a spararare titoloni a effetto... 'Liberating Liberia', 'Stop terrorism in Africa', 'Help Liberia'.
Sti americani non si stancano mai di andare in giro a guerreggiare!!
Washington è una citta strana, controversa. Meno di 700.000 abitanti, 3/4 afroamericani e oltre la metà con un reddito annuo sotto la soglia di povertà. Tasso di violenze e omicidi tra i più alti del paese.
Tutto questo si nota benissimo passeggiando per strada, anche in centro.
Il District of Columbia non è un vero e proprio Stato dell'Unione. Sono 10 miglia quadrate regalate al Presidente da Virginia e Maryland. I residenti non votano e non eleggono i loro rappresentanti al Parlamento, non contano un cazzo ma pagano le tasse!! :-)
Detto questo come premessa, io ci sono stato bene e ci sono un sacco di cose da vedere, a differenza di quello che dicono i guru del turismo a stelle e strisce.
La Casa Bianca dal vivo è mooooolto più piccola di quello che sembra in TV.
Immenso invece l'obelisco dedicato al Presidente Washigton, al centro del Mall. Molto alto, ma non tanto quanto la grande cupola in ferro del Campidoglio.
Ma per uno che vive a Roma e vede la cupola di S. Pietro tutti i giorni cosa volete che sia sto Campidoglio ammeregano... tse!!!
Qua fanno tutto in macchina. Oggi abbiamo:
- Prelevato al Bancomat ATM (drive in banking).
- Cenato (drive thru, ma questo c'e' anche in Italia).
- Fatto il check in al motel (senza scendere dall'auto, fantastico, poi sempre in macchina direttamente davanti alla porta della stanza, parcheggio con stesso numero della camera).
Baltimore, Maryland.
(mercoledì 9 luglio 2003) - BALTIMORE
Ho bevuto una birra con una ragazza (non è obesa, di più) che lavora in Microsoft, euforica, ha offerto lei per festeggiare il fatto che la sua Società ha deciso di erogare stock option e maxidividendo a tutti i 50.000 dipendenti... siamo lontani anni luce dalla new economy all'italiana.
A proposito di birra: introvabile, come tutti gli alcoolici. Non si vendono nei fast food, non sono serviti nei ristoranti. Anche negli centri commerciali sono nascosti peggio del sale e dello zucchero nei supermercati da noi. Impossibile farsi portare una bottiglia di vino anche nei ristoranti italiani. Il solito limoncello a fine cena è vera utopia... anche ai seminaristi viene concesso un sorso di vino, qui no (grrrr).
Pure la vita dei fumatori è davvero pesante, io non avverto il problema perchè non fumo ma trovare tabacco e posti dove fumare in pace pare molto difficile.
In TV, nei canali free e pay che guardiamo in albergo, non si vedono un paio di tette o delle chiappe al vento nemmeno a notte fonda.
E poi se la prendono con gli islamici e il loro integralismo. Mah... sti americani puritani.
Sono molto curioso, vorrei sapere che idea si fanno gli americani in vacanza in Italia.
Mignotte all'angolo della strada dall'imbrunire in poi, la nostra televisione che è un trionfo di culi e cosce al vento a qualsiasi ora, sigarette e superalcolici nei bar e ovunque, 24H.
W l'Italia! Inizia a mancarci.
E' bella Baltimore, nel Maryland. Tutto il mondo di divertimento, musica, bella gente che gira attorno a Power Plant è davvero OK.
Secondo me qui ci sono le ragazze più belle di tutta l'Unione. Italiano avvisato...
Siamo già a Philadelphia, Pennsylvania. Domani vi racconto. Stanotte piove tantissimo.
Philadelphia... light!
(giovedì 10 luglio 2003) - PHILADELPHIA
E io che credevo che Philadelphia fosse un nome di fantasia dato dalla Kraft al suo formaggio da spalmare. Invece esiste davvero, è una cheese creme molto famosa qui.
Se passate da queste parti non perdetevi le cheese steak, bistecche al formaggio.
Di Philadelphia mi rimarrà impressa per sempre (oltre al fondo schien..ehm sorriso della commessa del locale negozio Old Navy) la grande disponibilità di parcheggio al centro e l'incredibile costo dello stesso: 3,50 $ every 1/2 hour.
Circa 7 euro all'ora!!!
L'imperdibile Museo Nazionale delle Arti di Philadelphia è qualcosa di fantastico, all'altezza dei musei che abbiamo noi in Europa. Ma questo qui ha qualcosa in più: una scalinata 'famosa', è quella usata nel film Rocky (Adrianaaaaa!!).
A Philly hanno anche un bel ponte sospeso in acciaio, nel 1926 quando è stato costruito era il più grande del mondo. E' molto simile a quello di Brooklyn che vedremo domani. :-)
Serata e pernottamento (si fa per dire visto che la maggior parte della notte è trascorsa di casino in casino) a Atlantic City...
Ora che l'ho vista e ho inteso a che si riferiva, mi è più chiaro perchè Bruce 'The Boss' Springsteen ha dedicato il suo stupendo album (Atlantic City) a questo stupendo posto.
Consiglio: chi non ha ancora sentito 'Atlantic City' corra a scaricarselo ora.
Atlantic City è definita 'la sala da gioco preferita d'America', forse è eccessivo comunque è veramente una città che si fa ricordare.
Il viaggio è incominciato all'insegna della fortuna, perchè non provare al tavolo verde, ci siamo detti.
Bene, io mi sono fermato ai primi 60 $ persi. :-/
Finalmente è tornato il sole.
September 11, we will never forget.
(venerdì 11 luglio 2003) - ATLANTIC CITY/NEW YORK
A prima mattina il suono invitante delle slot machine ci ha richiamato, e prima di partire abbiamo deciso un'ultima tappa all'Hilton Casino, Atlantic City.
Non l'avessimo mai fatto... ;-)
Per il trasferimento Atlantic City/NY abbiamo optato per un tour della costa atlantica, paesino per paesino invece della solita autostrada. E' stata una bella scelta perchè ogni villaggio ci ha riservato una sorpresa.
Tra le altre un raduno nel parcheggio di un Burger King ai margini di una strada statale, possessori di macchine americane d'epoca, alcume anche elaborate e dipinte con colori sgargianti. Proprio come quelle che si vedono sempre nel telefilm Happy Days! Infatti c'era anche Fonzie.
Abbiamo fatto decine di foto, sicuramente le posterò, lo spettacolo nello spettacolo sono i pittoreschi personaggi che portano a spasso questi bolidi d'altri tempi, sembrano usciti da un telefilm anni '70. :-)
In serata, dopo un rapido check-in by car in un motel che anche lui sembrava uscito da un film anni '70, l'Oldsmobile Alero ha puntato praticamente da sola il suo muso verso l'isola di Manhattan.
Sarà una stronzata, ma attraversare il ponte di Brooklin di notte con il sottofondo di 95.5 WTLJ e lo skyline inconfondibile (senza Torri Gemelle, sigh) di NY by night davanti agli occhi, è una cosa che desideravo fare fin da bambino. Fatto.
Giro di notte a NY, wow che vita, altro che la dolce vita romana.
Che movimento a Soho... 1ave, 2ave, e via così. Broadway mi ha deluso, peggio della Tiburtina, senso unico e fiume di macchine incessante, poca vita.
Ground zero è impressionante, ci stanno ancora lavorando, 24H su 24H. Terribile.
New York, New York.
(sabato 12 luglio 2003) - NEW YORK
La metro di NY sta cadendo a pezzi, un vero cesso! Le informazioni sono poche e confuse, anche gli stessi newyorkesi a volte non sanno che pesci pigliare, è un vero labirinto.
Si vedono quasi sempre capannelli di persone incazzarsi con gli addetti perchè questa o quella corsa è stata deviata o soppressa senza preavviso.
Molto spesso, vedendoci con una mappa della Subway in mano, vengono a chiedere info a noi... figuriamoci, cascano male!
Times Square, almeno quella visto che le torri ormai sono andate, è proprio come l'ho lasciata anni fa... anzi ancora più sfavillante e piena di insegne, neon, display e giochi di luci.
Difficile rassegnarsi a tutto quello spreco di energia.
Che tristezza Ground Zero. I messaggi, regalini, bandiere e fiori lasciati sulla piattaforma di osservazione da chi ha perso qualcuno nel crollo sono davvero commuoventi.
Lì c'era il World Trade Center e ora non c'e' piu', insieme a quasi 3000 vite umane.
Ancora sul barbarico perdurare delle leggi puritane in vigore in USA: qui a NY è un reato contro la 'qualità della vita' bere alcolici in pubblico, anche se la bottiglia è 'vestita', per esempio in un sacchetto di carta marrone (come si vede spesso nei video musicali rap).
Lo spagnolo è la seconda lingua di questa città, dopo l'inglese. Il numero di newyorkers che ablano un idioma ispanico è altissimo.
E' bello vedersi regalare un caldo e ampio sorriso, in cambio dei nostri tentativi di parlare la lingua.
Cosa può fare un 'buenas dias' o un 'gracias' anche non pronunciato perfettamente...
Sunday in NY.
(domenica 13 luglio 2003) - NEW YORK
Oggi classico giro da turista con mappa, libro e macchina fotografica. La stanchezza inizia a fare capolino, e inevitabilmente si finisce per tornare nei binari dei soliti itinerari turistici... almeno fino al tramonto. ;-)
Il tour è iniziato con la visita della sommità dell'Empire State Building, l'edificio più alto di NY ora che le torri sono andate. Grande vista fino a 30 miglia di distanza.
Molto bella da seguire l'audio-guida in Italiano, scritta da Tony, un vero newyorkese che la sa lunga e non racconta le solite ciance.
Vale tutti i 5 dollari, se capitate qui non esitate a prenderla.
Un salto a Grand Central Station, bellissima e elegantissima come una vecchia signora d'altri tempi, sopporta alla perfezione lo stress e il traffico della New York del 2003.
Bello da vedere il soffitto, anche se ora è semicoperto dall'immancabile bandierone stelle e strisce. Ci sono tutte le costellazioni - al contrario - cioè viste dal cielo e non dalla terra.
Ovvia visita alla francesona con la fiaccola in mano, la Statua della Libertà e giro a Ellis Island, l'isola dei disperati.
Al tramonto, passeggiata in traghetto fino a Staten Island, che non è affatto male, e ritorno (a proposito, ora è un viaggio gratuito, motivo in piu' per fare questa magnifica traversata).
New York SubWay.
(lunedì 14 luglio 2003) - NEW YORK
Dicevo della decadenza della metro di NY, ha ormai 100 anni e li dimostra tutti.
Entrare in un vagone della Subway di NY, a prescindere dalle sue condizioni, resta comunque una esperienza irripetibile.
Il miscuglio di razze, culture, stati d'animo, disponibilità che convivono armoniosamente (a volte no...) in questa città non è presente in nessun altro posto al mondo.
E la metro, nostra fedele accompagnatrice in questi giorni, ci ha portato al Rockfeller Center, 8,8 ettari di uffici, negozi e attività di business.
70.000 lavoratori impegnati per 9 anni in piena depressione, attorno al '30.
L'intuito e le visioni di John D. Rockfeller, che prima di andar via ha lasciato ai posteri dei fantastici pensieri sulla vita e sugli uomini (appena torno alla base faccio una ricerca e li posto, sono belli).
Dicono sia morto felicemente, ormai ottuagenario, addosso alla sua amante. Beato lui.
Li vicino è difficile non notare le guglie svettanti di S. Patrizio, avamposto del Vaticano sulla Quinta Strada a New York con tanto di bandierone biancogiallo, sventolante rigidamente a sinistra del solito vessillo a stelle e strisce.
La 5 AVE ha sempre un suo fascino particolare, anche se molti dei big si stanno trasferendo su Madison, passeggiarci (e farci acquisti, dipende dalle disponibilità) è sempre un piacere.
Abbiamo dedicato anche qualche ora a ritrovare Seaport Market, in downtown proprio vicino Ground Zero. Un posto vero, tranquillo, un molo rimesso a nuovo davanti a 11 isolati di cose interessanti dove mangiare, fare shopping decente e magari qualche simpatica conoscenza senza lo stress e il casino della città.
Merita una visita anche se molte guide e tanti guru del turismo USA lo snobbano.
Serata in giro per Times SQ e dintorni. Siamo incappati nella prima di Bad Boys 2 in un teatro della zona, sfilza di vips invitati e centinaia di ragazzine urlanti all'uscita.
Manco a farlo apposta ci è sfilato sotto il naso in Ferrari Cabrio proprio Puff Daddy.
Direte voi, e chi cazz è Puff Daddy?
E' noto tra gli intenditori per essere stato uno dei pochi che ha potuto toccare con mano e godere con gioia e letizia del notissimo e ambitissimo panettone di Jennifer Lopez.
Ha fatto anche qualche disco rap, ma questo è un dettaglio.
Domani si parte per Roma.
Baracca e burattini...
(martedì 15 luglio 2003) - NEW YORK
...nel fido trolley big size dei viaggi lunghi, opportunamente caricato al 50% alla partenza, tanto si sa che quando si va in USA la valigia si riempie da sola, quasi sempre di stronzate.
Oggi alle 17.25 partiamo da NY Newark Int'l verso Fiumicino, l'arrivo è previsto per domani alle 7.25. Gioca a nostro sfavore il fuso orario, + 6 ore.
Tra stanchezza, check out, trasferimenti, ultime compere e regalini la giornata passa veloce.
Al mattino, dopo una american breakfast a prezzo fisso in un Burger King abbiamo recuperato 2 ore per andare a fare un giro 'serio' in un posto che ogni tour di NY non dovrebbe escludere. Una di quelle mete che ti fa venire voglia di gridare forte 'NY, i love you!'.
Central Park.
Il Dakota, posto dove nell'80 hanno fatto fuori John Lennon, e proprio di fronte 'Strawberry Fields', 1,2 ettari di prato all'inglese voluti da Yoko Ono, con depositati pensieri e ricordi dei fans. Oltre 100 piante diverse messe lì a simboleggiare la convivenza e la pace tra popoli e culture diverse.
A parte questa cosa davvero emozionante e l'ennesimo acquisto dell'ennesima tazza e del centesimo cappellino, la giornata è tutta di trasferimenti e scorre liscia, con un velo di tristezza.
Non si lascia mai NY e gli USA con piacere.
That's all folks!
(mercoledì 16 luglio 2003) - ROMA
E' finita. Alle 7.00 in punto il B777 Alitalia ha toccato il suolo della città eterna. Alle 9.15 sarò alla mia solita postazione di lavoro, anche se per il mio orologio biologico (fuso orario, jet lag e cazzate di questo genere) saranno le 3.15 del mattino.
Grazie a tutti quelli che mi hanno letto, si sono appassionati come me a questo fantastico e indimenticabile viaggio di 1.850 miglia in giro per il nord-east degli Stati Uniti d'America.
Ho tanto sonno e voglia di ripartire.
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